Sono nato in provincia di Venezia dove ho trascorso la giovinezza. A 14 anni mi sono innamorato della fotografia che, da allora, è diventata l’unico mezzo con cui mi trovo a mio agio per esprimere e comunicare al meglio le mie emozioni e i miei stati d’animo.
Fotografare, l’atto fotografico in sé, rappresenta per me più una necessità che una passione.
Scatto una fotografia, in linea di massima, quando un lungo processo visivo si è compiuto, ovvero nel momento in cui sono riuscito a rilevare e ad assecondare gli stimoli sensoriali provenienti dall’ambiente che mi circonda, le forme e le geometrie di cui si compone e che spesso in me hanno la precedenza sul colore. Il mio rapporto col colore è infatti complesso perché la risonanza che avverto è quella della sfumatura e della tonalità, più del colore netto e definito. Forse per questo motivo non ho una preferenza tra bianco e nero o colore, e mi limito a usare a seconda della situazione una Leica M10 o una M10 Monochrom oppure, se le circostanze richiedono una maggior velocità operativa, mi affido a una Reflex autofocus Nikon D810.
Nel corso degli anni, il mio lavoro è andato indirizzandosi sempre di più verso il reportage, verso un sistema plurale delle immagini in cui ognuna è a sé stante e al contempo appartiene a un insieme più vasto, verso un’idea descrittiva e narrativa della fotografia.
È questo un iter di definizione e completamento della mia formazione che mi ha permesso di acquisire maggiori competenze nella fase progettuale e di migliorare nel complesso il mio linguaggio fotografico.