MARCO GIUSEPPE PORDON (born 1964)


Sono nato in provincia di Venezia dove ho trascorso la giovinezza. A 14 anni mi sono innamorato della fotografia che, da allora, è diventata l’unico mezzo con cui mi trovo a mio agio per esprimere e comunicare al meglio le mie emozioni e i miei stati d’animo.
Fotografare, l’atto fotografico in sé, rappresenta per me più una necessità che una passione.
Scatto una fotografia, in linea di massima, quando un lungo processo visivo si è compiuto, ovvero nel momento in cui sono riuscito a rilevare e ad assecondare gli stimoli sensoriali provenienti dall’ambiente che mi circonda, le forme e le geometrie di cui si compone e che spesso in me hanno la precedenza sul colore. Il mio rapporto col colore è infatti complesso perché la risonanza che avverto è quella della sfumatura e della tonalità, più del colore netto e definito. Forse per questo motivo non ho una preferenza tra bianco e nero o colore, e mi limito a usare a seconda della situazione una Leica M10 o una M10 Monochrom oppure, se le circostanze richiedono una maggior velocità operativa, mi affido a una Reflex autofocus Nikon D810.
Nel corso degli anni, il mio lavoro è andato indirizzandosi sempre di più verso il reportage, verso un sistema plurale delle immagini in cui ognuna è a sé stante e al contempo appartiene a un insieme più vasto, verso un’idea descrittiva e narrativa della fotografia.
È questo un iter di definizione e completamento della mia formazione che mi ha permesso di acquisire maggiori competenze nella fase progettuale e di migliorare nel complesso il mio linguaggio fotografico.

I was born in the surroundings of Venice where I spent my youth. I fell in love with photography very early when I was a teenager and since then my camera has been the only means I am comfortable with to best express and communicate emotions and moods.
Photography, the photographic act itself, represents for me more of a necessity than a passion. This is why I personally find a big difference between taking a picture and shooting a picture. Shooting a picture happens after a long visual process has been worked out or when I succeed in grasping and feeling the sensory stimuli coming from the environment around me, whose shapes and geometries often have priority over color. My relationship with color is indeed pretty complex because, rather than the pure and well-defined color, what really captures me are nuances and tones. Maybe this is the reason why I don’t have a preference between shooting in black and white or color and, depending on the situation, I use a Leica M10 or a M10 Monochrom and, if the circumstances require a higher operating speed, I trust the Nikon D810 autofocus SLRs.
Over the years, my work has become increasingly orientated towards reportage, a plural system of images in which everyone is on its own and at the same time it belongs to a more extended whole, towards a descriptive and narrative idea of ​​photography.
It is a path towards definition and completion of my education that has allowed me to acquire greater skills in the design phase and to improve the efficiency of my photographic language. 

Marco G. Pordon © 2023
Tutti i Diritti Riservati

@mail: marco@marcopordon.com
mobile: +39 338 6860781

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